Il profilo dell’autonomia regionale prospettato dalla riforma costituzionale (c.d. Boschi-Renzi), nonostante il restyling di facciata, rivela un disegno che non sembra discostarsi poi molto dalla tradizione del nostro regionalismo. Infatti, essa appare incline alla ricentralizzazione di compiti e politiche con conseguente e progressiva perdita di sostanza regionale. Alle Regioni vengono drasticamente ridotte le attribuzioni non solo quantitativamente, ma anche qualitativamente. In questa cornice si inquadra l’art. 117, quarto comma, Cost., una norma che per la mancata individuazione di oggettivi presupposti di attivazione sarà difficilmente giustiziabile dalla Corte costituzionale, risolvendosi in un meccanismo di sottrazione delle competenze regionali. Cosicché il processo di realizzazione del regionalismo italiano appare tutt’altro che compiuto, anzi continua a rimanere incerto ed instabile per la perdurante indeterminatezza delle norme costituzionali sul riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni.
The profile of regional autonomy proposed by the constitutional reform (so called Boschi-Renzi), despite facade makeover, reveals a pattern that does not seem to differ so much from the tradition of our regionalism. In fact, it appears prone to re-centralization of powers and policies resulting in progressive loss of regional substance. The powers of the Regions are not only quantitatively but also qualitatively drastically reduced. This frame is part of the art. 117, fourth paragraph, of the Constitution. A rule for failing to detect the activation of objective conditions will hardly be justiciable by the Constitutional Court. This will result in a subtraction of regional powers mechanism.
So the implementation process of the Italian regionalism is far from being accomplished; indeed it continues to remain uncertain and unstable for the continuing vagueness of the constitutional rules on the division of legislative powers between State and Regions.
