The principle of fair cooperation in the Italian legal order and the intergovernmental relations between State and Regions

Dopo la mancata realizzazione di una Camera delle Regioni, il dibattito attuale sul principio di leale collaborazione tenta di risolvere la partecipazione ex ante alla funzione legislativa (o quanto meno di quella concernente la previsione dei principi fondamentali nelle materie di competenza concorrente fra Stato e Regioni e quelle concernente l’autonomia finanziaria) attraverso la partecipazione delle regioni e delle autonomie locali al procedimento legislativo nelle forme e nei modi previsti dall’art. 11 della l. cost. n. 3 del 2001.
La possibilità prevista da questa disposizione non ha sinora trovato applicazione, ma alla sua valorizzazione si guarda ora con un rinnovato interesse, perché appare come la via per risolvere la commistione delle due diverse forme di relazioni intergovernative nell’unico sistema di concertazione esistente nell’ordinamento italiano.
In questo modo, infatti, si porrebbe rimedio all’assenza di un coordinamento legislativo fra Stato e Regioni, e si potrebbe procedere ad una revisione delle conferenze per potenziarne la funzionalità nella realizzazione delle politiche pubbliche che toccano tanto l’amministrazione statale, quanto quella regionale.
Peraltro, l’esigenza di implementare un raccordo anche legislativo delle funzioni statali e regionali, sembra essersi ormai sviluppata parallelamente anche nell’ambito della giurisprudenza costituzionale, dove, con la recente sentenza n. 251 del 2016, sulla c.d. riforma Madia per il riordino della Pubblica Amministrazione, il principio dell?intesa sarebbe stato esteso agli atti legislativi.

Scarica il contributo


 

After the failure to implement a Chamber of Regions, the current debate on the principle of fair cooperation attempts to resolve the ex ante participation in the legislative function (or at least that concerning the provision of fundamental principles in matters of concurrent powers between State and Regions and those concerning financial autonomy) through the participation of the regions and local autonomies in the legislative process in the forms and ways envisaged by art. 11 of the l. cost. n. 3 of 2001.
The possibility provided for by this provision has not yet been applied, but it is now being looked at with renewed interest because it appears to be the way to resolve the mixture of the two different forms of intergovernmental relations in the system of Conferences.
In this way, in fact, the absence of a legislative coordination between the State and the Regions could be remedied, and a review of the conferences could be carried out to enhance its functionality in the implementation of public policies affecting both the state administration and the regional administration.
Moreover, the need to implement a legislative link between State and Regions seems to have developed also in the constitutional case law, where, with the recent ruling no. 251 of 2016, on the c.d. reform Madia for the reorganization of the Public Administration, the principle of the agreement would have been extended to legislative acts.

Download the paper