Questo saggio si prefigge l’obiettivo di indagare le smart cities alla luce delle categorie del diritto costituzionale, interrogandosi, in particolare, su alcuni aspetti che, più di altri, sembrano intrecciare tale nuovo fenomeno. Con la ricerca si è tentato di ricostruire il concetto (anche giuridico) di smart cities, attraverso lo studio di dottrina e produzione normativa, per poi mettere in luce, anche grazie all’esame della casistica, alcune questioni fondo. Tra queste ultime, a titolo esemplificativo: l’incidenza della smart city sull’articolazione territoriale della Repubblica (tra comuni ed enti di area vasta), le possibili ricadute in termini di partecipazione democratica, garanzia dei servizi pubblici e tutela dell’ambiente. Questo primo studio ha consentito di mettere a fuoco alcune prime questioni critiche e fornisce la base per ulteriori spunti di riflessione nel complicato intreccio tra uso delle nuove tecnologie e droit à la ville.
This essay aims to explore the concept of ‘smart cities’ through the lens of constitutional law, in particular questioning those aspects that, more than others, seem to be intertwined with this new phenomenon. The research reconstructs the concept of smart cities by studying academic doctrine and legal provisions and highlights crucial issues through practical cases. Among the latter are: the impact of the smart city on the territorial articulation of the Italian Republic (between municipalities and metropolitan areas), the possible impacts in terms of democratic participation, guarantee of public services and environmental protection. The result of this study is the identification of a first set of critical questions that are the basis for further insights into the complex interplay between the use of new technologies and the droit à la ville.
