Il saggio si interroga sulle (eventuali) ricadute della sentenza n. 1 del 2014 della Corte costituzionale (con la quale è stata dichiarata l’illegittimità della legge elettorale per la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica) sulle leggi elettorali delle Regioni.
L’interrogativo nasce, anzitutto, dalla constatazione che (almeno alcuni de)gli aspetti della legislazione di Camera e Senato colpiti dalla censura della Corte costituzionale caratterizzano anche la legislazione elettorale regionale. Il riferimento va, in primo luogo, al meccanismo di attribuzione del premio di maggioranza e, seppure in piccola parte, all’utilizzo delle liste bloccate.
Nel saggio, dopo aver richiamato le motivazioni alla base della sentenza n. 1 del 2014 e il funzionamento del premio di maggioranza (mettendo a confronto quello previsto dalla legislazione per l’elezione di Camera e Senato e quelli previsti dalle leggi elettorali regionali), ci si concentra su un nodo critico (presente in entrambe le leggi elettorali): ossia, l’assenza di una soglia minima per l’attribuzione del premio di maggioranza.
L’autore ritiene, tuttavia, che – specie guardando alla differente forma di governo che caratterizza i due livelli di governo – la conclusione alla quale arrivare con riguardo ad una eventuale illegittimità costituzionale delle discipline legislative per l’elezione dei Consigli regionali possa essere differente rispetto a quella cui la Corte è arrivata nella sentenza n. 1 del 2014.
The essay investigates the (possible) consequences on the electoral laws of the Regions of the decision no. 1/2014 of the Constitutional Court (which declared as inconstitutional the electoral law of the Chamber of Deputies and that of the Senate).
First of all, the question arises because some of the aspects of the national electoral laws that have been declared as inconstitutional are typical also of regional electoral laws: in particular both levels of government made use of a strong majoritarian element provided by a majority prize, and a sistem of closed lists that forbids the preferential vote on individual candidates.
In the essay, after the presentation of the quoted decision no. 1/2014 together with an outline of the mechanism of the majority prize, the author tackles a further critical point (that characterize both electoral laws of the Regions and electoral law of Chamber and Senate): that is, the absence of a minimum threshold of votes for the attribution of the majority prize to a party or a coalition of parties.
Nothwithstanding the similarities in the electoral formulas at the regional level, the author shows why – in his opinion – the mechanism provided for by electoral laws of regional Councils cannot be deemed as unconstitutional using the same line of reasoning, being them based on different constitutional principles, in particular with regard to the form of government provided for the State, on the one hand, and for the Regions, on the other.