Il contributo, muovendo dalle considerazioni fatte al processo in corso sulle prime richieste di differenziazione regionale che hanno portato a delle pre-intese con il Governo, passa in rassegna critica le questioni inerenti al finanziamento del regionalismo asimmetrico e la correlata questione della territorializzazione del gettito fiscale; alla necessità che le richieste di differenziazione siano limitate alle sole materie che tengano conto della specificità delle singole Regioni e non tout court a tutte le materie; e, infine, alle questioni connesse al rischio che intere materie di legislazione potrebbero essere completamente sottratte ai principi statali di legislazione (materie già concorrenti) o ad altre norme di carattere generale e unitario a livello nazionale.
Sulla scorta di tali considerazioni l’autore, ritenendo che il potenziamento dell’autonomia debba restare all’interno del medesimo tipo di potestà legislativa di partenza, giacché l’art. 116.3 Cost. non consente, a suo avviso, di modificare tacitamente le tipologie costituzionali della legislazione regionale, ma solo di intervenire a limitare l’intrusività, (ri)propone una possibile chiave interpretativa. Ovvero quella di riprendere la direzione del federalismo d’esecuzione e, dunque, di dirigersi verso il superamento del parallelismo tra amministrazioni statali e amministrazioni degli enti territoriali nelle materie in cui l’attuazione delle politiche pubbliche sono regionalizzate riprendendo il progetto di creazione del Senato delle Regioni, che in questo nuovo contesto risulterebbe rinforzato.
The contribution is based on the considerations about the first requests, still in progress, for regional differentiation that led to pre-agreements with the Government. It critically reviews the issues inherent in the financing of asymmetrical regionalism and the related issue of the territorialization of tax revenue; the need for requests for differentiation to be limited only to matters that take into account the specificity of the individual Regions and not tout court to all subjects; and, finally, all issues related to the risk that entire legislative matters might completely escape from the state principles of legislation (already competing matters) or from other general and unitary rules at national level.
Based on these considerations, the author believes that the enhancement of autonomy should remain within the same type of basic legislative power, since art. 116.3 Cost. does not allow, in his opinion, to tacitly modify the constitutional typologies of regional legislation, but only to intervene in order to limit intrusiveness, and he (re) proposes a possible interpretative key. That is to resume the direction of federalism of execution and, therefore, to move towards overcoming the parallelism between state administrations and administrations of territorial entities in the matters where the implementation of public policies is regionalized, recovering the project to create the Senate of Regions, which would be strengthened in this new context.