Il contributo si propone di analizzare gli effetti della clausola della riforma costituzionale riguardante le Regioni speciali, che, se fosse approvata in questi termini, verrebbe a consolidare una problematica dimensione di separatezza delle autonomie speciali per effetto della costituzionalizzazione del principio dell’intesa, necessaria ai fini dell’adeguamento dei loro statuti al rinnovato disegno autonomistico. Ciò rischierebbe di allargare il divario tra autonomie “troppo speciali” e regioni “troppo ordinarie”.
Da questo punto di vista, il contributo si sofferma su tre profili: le premesse fondative della specialità; l’evoluzione diacronica dell’autonomia finanziaria e tributaria degli enti ad autonomia differenziata; le prospettive future delle autonomie speciali, alla luce, da un lato, degli orientamenti assunti dalla più recente giurisprudenza costituzionale, e, dall’altro, del disegno di legge costituzionale in itinere.
The paper attempts to analyze the effects of the constitutional reform clause relating to special regions, which, if it were approved in these terms, would be to consolidate a problematic dimension of separation of special autonomy due to the constitutionalization of the principle of their necessary understanding to adapt their statutes to the renewed autonomist design. This would risk widening the gap between a “too special” self-government and some “too ordinary” regions.
From this point of view, the paper focuses on three aspects: the foundational premises of specialties; the diachronic evolution of financial and tax autonomy of special autonomies; the future prospects of special autonomy, in the light, on the one hand, of the most recent constitutional case law, and, on the other hand, of the constitutional bill ongoing.
