Lo scritto si occupa del rapporto di reciproca influenza tra l’autonomia regionale ordinaria e l’autonomia regionale speciale. Esso evidenzia che, mentre inizialmente alle Regioni ordinarie si sono applicate le tecniche di contenimento delle competenze precedentemente sperimentate nei confronti delle Regioni speciali, dopo il d.P.R. n. 616/1977, l’autonomia ordinaria è diventata “trainante”, fissando il modello al quale le Regioni speciali tendevano ad uniformarsi. Considerata la risposta data al problema dalla riforma costituzionale del 2001, il lavoro si sofferma sulla riforma attualmente in discussione in Parlamento, la quale decreta il rovesciamento del rapporto, poiché, mentre riduce gli spazi di autonomia riservati alle Regioni ordinarie, accresce quelli riconosciuti alle Regioni speciali, attraverso una clausola di salvaguardia che conferisce al sistema un grado elevatissimo di complicazione.
This paper deals with the relation of mutual influence between ordinary Region autonomy and special Region autonomy. It will highlight that, while competence restriction techniques were initially applied to ordinary Regions on the basis of the previous testing on special Regions, with the entry into force of the Presidential Decree No. 616 of 1977, the ordinary autonomy had become the reference model to which special autonomy Regions tended to conform. After examining how the constitutional reform of 2001 addressed the issue, the paper’s focus will be moved on the reform currently under discussion in Parliament, which reverses that relation, decreasing the autonomy granted to ordinary Regions and increasing the autonomy of special Regions by means of a safeguard clause which makes the legal system extremely complex.