L’attuale crisi dell’economia globale sta revocando in dubbio le fondamenta della così detta “scuola neoclassica” – una concezione dell’economia nata nel 1870, sconfessata nel 1930 e tornata nuovamente in auge a partire anni settanta del secolo scorso sino ad oggi. La scuola neoclassica ritiene che i movimenti finanziari debbano essere completamente deregolamentati, caldeggiando altresi’ il progressivo smantellamento dello stato sociale. Di fatti, una simile corrente di pensiero ha condizionato i processi di globalizzazione, rappresentandone la più importante fonte di ispirazione. In questo saggio, intendo sottolineare i limiti della scuola neoclassica, affermando al contempo l’opportunità di tornare a rispettare i patti di Bretton Woods del 1944. A livello europeo, ritengo invece che dovremmo invece tornare al Trattato di Roma del 1957, perché il Trattato di Maastricht del 1992 ha abbandonato l’Unione Europea alla mercé dei mercati finanziari.
The global economic crisis is lifting into question the teachings of the so-called neoclassical school -that lucky one school of thought in vogue from 1870 to 1929 and from 1971 until nowdays which implied the deregulation of financial movements and the progressive dismantling of the welfare state. As a matter of facts, neoclassical school represented the main source of inspiration for the affirmation of globalization. In this paper, I propose to highlight the limits of the neoclassical school, claiming the opportunity to return to respect of Bretton Woods agreements of 1944. At an European level, we need to return to the Treaty of Rome of 1957, because the Treaty of Maastricht of 1992 left the European Union at the mercy of the financial markets.